Raf Simons, designer belga, ex direttore creativo di Dior (tutti noi ancora piangiamo per questa notizia), ieri sera ha presentato la sua collezione spring summer 2017 alla Stazione Leoparda di Firenze.
In occasione del Pitti Uomo 90, la Stazione Leoparda è stata trasformata in un hangar metallico, dove Raf Simons non solo ha presentato la sua collezione, ma ha invaso tutta la stazione con 300 manichini, uno diverso dall’altro, ognuno con addosso i capi più iconici che raccontano l’estetica del designer.
Provocatore e avanguardista, Raf Simons è riuscito a rendere la moda contemporanea più innovativa. Nessuna passerella, nessun front row, tutti in piedi ammassati l’uno all’altro, a stretto contatto con i modelli che vanno a tempo di musica barocca sporcata dall’Havy Metal.
Raf Simons ritorna per provocarci: La collezione ss 2017 di Raf Simons è stata un omaggio al fotografo Floral Park: Robert Mapplethorpe. Gli scatti in bianco e nero di ritratti iconici come quello di Patty Smith e di corpi maschili, fanno fa filo conduttore di tutta la sfilata. Maxi volumi per i capi spalla, camicie bianche e candide impreziosite da fotografie, salopette in pelle come i nastrini al collo che danno quel tocco sadomaso, ma non solo, anche soprabiti minimali.
Bianco, nero, rosso e marrone colori puri scelti da Raf Simons e come unico tocco di fantasia le calle e i tulipani fotografati dal grande maestro.
Parte un discorso rivoluzionario, che attrae e stupisce e non lascia quel senso di banalità.
LUKA NEZIRI
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FAT AS KARL
Interessanti i maglioni over asimmetrici, non mi dispiace come idea!
Bella Pummarola