Due robot, vestiti di tutto punto, perfetti ed armoniosi nonostante siano delle macchine rigide e senza anima, introducono la nuova sfilata Chanel ss 2017. No, non è la nuova moda che gli stilisti hanno ideato, ma è l’idea che Karl Lagerfeld ha portato in scena al Grand Palais.
La donna è il fulcro, il cuore e l’anima del centro dati firmato Chanel, è la padrona di questo mondo digitale, e come dargli torto, le nostre vite, le nostre informazioni, viaggiano alla velocità della luce, attraverso cavi ed arrivano ad un nostro caro amico in un batter d’occhio. Di questi tempi, in cui si discrimina il troppo utilizzo dei social e di internet, il Kaiser, ha voluto reinventare il tweed, tessuto punta della maison. Si alleggerisce e si alimenta di colori dalla palette metallica: Blu, rosso, viola, rosa, nero e navy, ma non solo, colori pastello si mixano con nuance argentee. Filamenti di gomma, strisce in vinile, denim, lana e cotone si assemblano per creare dei cavi elettronici.
Il classico gusto bon ton viene proposto in chiave più street, con la tipica blusa da parigina con la puzza sotto al naso viene abbinata ai jeans, il loro debutto in maison Chanel, in un total color vivace e brillante.
Nuove ispirazioni si uniscono alle vecchie tradizioni, il tailleur di Gabrielle incontra il cappellino da baseball tipicamente anni 90. Possiamo dire che gli accessori come: la borsetta a forma di robot e gli occhiali a mascherina, siano innovativi per la maison, che ha voglia di innovarsi e togliersi quell’aria da nonna Pina con il divano ancora impellicolato, che aleggia ormai da anni sulla doppia C.
Non posso dire nulla sulla magnificenza della collezione, la straordinaria capacità di mixare volumi e tessuti cosi, ad occhi chiusi, ma in un mondo in cui le novità e le infomazioni viaggiano alla velocità della luce c’è bisogno di una ventata d’aria fresca.
LUKA NEZIRI
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