close

Purtroppo sono una persona invidiosa per natura. Credo che sia inevitabile quando porti addosso a te la frustrazione degli altri e molti chili di troppo. Però crescendo ho scelto di lavorare molto su me stessa e sulle mie possibilità.

Mi hanno insegnato sin da piccola che se vuoi puoi, basta essere positivi e non mollare. Per questo motivo io penso in grande, voglio essere sempre ambiziosa e cercare di andare dritta per la mia strada.

Credo che il mio passato influirà sempre sulla mia vita, ma obbligo me stessa ogni giorno a fare delle nuove esperienze. Sempre di più per nutrire la mia curiosità. Differiamo da quello che siamo per natura proprio grazie al nostro percorso personale e alla ricerca di diventare quello che vorremmo essere.

I rapporti interpersonali sono alla base di tutto. Si parla spesso di allontanare le persone nocive, io stessa lo scrivo sempre nei miei testi. Ma il lavoro più grande, per esperienza, che possiamo fare è cercare di non essere nocivi noi stessi.

Si parla di crisi, di disparità, credo che sia solo un problema di educazione mentale. Diventiamo gelosi degli altri quando noi per primi non ci sentiamo fortunati. Però non calcoliamo i sacrifici che bisogna fare per arrivare alle mete che ci siamo prefissati. Vediamo solo l’abisso tra dove siamo e dove vorremmo essere. Non pensiamo di riempire i nostri zaini del materiale che ci serve per affrontare una salita.

In effetti non vorrei parlare per metafore, ma sono brava a raccontare.

Andiamo per gradi. Due anni fa ho ricevuto la telefonata più brutta della mia vita. Una voce sconosciuta, da un numero anonimo mi avvertiva che ‘era arrivato il momento‘ mi ricordo nettamente che mi disse: “ci siamo” la mia mamma, la persona con cui avevo passato la maggior parte della mia vita stava per andarsene per sempre. In quel momento non mi serviva il coraggio di vestirmi ed uscire dalla porta per andare da lei. Ormai mi sentivo fin troppo impotente e sopratutto… (una parola che odio è che cerco di dimenticare dal mio dizionario) rassegnata da non sentire nessun’altra sensazione. Se non il senso di colpa di volere che tutto finisse il prima possibile per non vederla più soffrire allettata.

Non entro nei particolari di quello che vidi quella mattina, una scena indimenticabile e la sensazione che da quel momento in poi sarei stata per sempre sola. Mi rimboccai le maniche realizzando in pochi istanti il dramma di non poter essere più figlia ma soltanto madre. Organizzai da sola il funerale, scegliendo tutte quelle cose che a mio avviso le sarebbero piaciute. Ma con la consapevolezza che eravamo così diverse che ogni cosa facevo poteva essere un errore.

Il giorno del funerale, in concomitanza con la festa della mamma, io le misi in mano una confezione di cioccolatini rosa che avevo comprato molto prima. Da quel giorno mi ripromisi che la mia vita sarebbe cambiata.

Per i primi tempi mi chiusi molto in me stessa. Poi affrontai una lunga fase di ricerca di un surrogato che prendesse il suo ruolo. Ma la mamma è un essere unico e speciale. E ce ne accorgiamo spesso tardi. Poi decisi di iniziare a viaggiare perché non avrei mai voluto arrivare alla fine dei miei giorni senza aver visto le altre parti del mondo. Almeno una volta.

La verità è che mia madre non era perfetta, neanche un po’. Era piena di difetti come lo sono io. Forse non era una bella persona, viveva di drammi e spesso risultava incoerente. Ci ha troppe volte fatto del male emotivo privandoci di relazionarci con altre persone all’infuori di lei pensando in questo modo di proteggerci. Adesso come adesso ci assomigliamo molto più di quanto pensassi. In queste foto sopratutto traspare molto di lei, traspare un lato di me che ho nascosto per troppo.

Credo di non peccare di superbia dicendo che puoi essere qualcuno se riesci a dimostrarti un esempio per gli altri. Un esempio ironico, autoironico, sicuro… anche il solo fatto di poter dare il sorriso ad un’altra persona ti renderà importante. Ora:

Vi chiedo solo di aprire la mente a dispetto dei vostri limiti

img_2539

 

img_2537

 

img_2535

 

img_2532

 

img_2530

 

img_2528

 

 

img_2526

 

img_2524

 

img_2522

 

img_2519

SHOP NOW IL MIO LOOK

Ballerine Cinti (Acquista QUI)

Jeans Primark (QUI)

Tahir Likov Style (QUI)

Borsa Ritmo Shoes 

Ph Credits Diego Masseroni

 

Commenti from Facebook

Tags : abbigliamento donnaagenzia di fashion bloggeraziende e fashion bloggerballerine cintiballerine lace up cintibecome a fashion bloggerbeing a fashion bloggerblog di fashion bloggerblog fashion à porterborsa patchwork ritmo shoescinti shoeselisabetta bertolinifashion and bloggersfashion blogger cosa fafashion blogger donnefashion blogger e brandfashion blogger e commercefashion blogger e influencerfashion blogger e marketingfashion blogger e social networkfashion blogger facebookfashion blogger famosefashion blogger famose italianefashion blogger fotofashion blogger hashtagsfashion blogger in carnefashion blogger instagramfashion blogger inverno 2017fashion blogger italianefashion blogger italiane più seguitefashion blogger italianifashion blogger italianofashion blogger jobfashion blogger significatofashion bloggersfesta della mammai fashion bloggersi migliori fashion bloggerlikov stylemodelli e fashion bloggernomi di fashion bloggerootdoutfitprimark jeanssiti di fashion bloggerverde menta
Elisabetta Bertolini

The author Elisabetta Bertolini

Nata a Cremona nel 1987, Elisabetta Carlotta Bertolini è una blogger e influencer appassionata e fantasiosa, sempre attenta alle ultime tendenze della moda. Diplomata al liceo artistico, alterna la sua vita da blogger fashionista a quella di dolce mamma della piccola Gaia. Il suo blog nasce nel 2013, esattamente il 27 marzo, e in soli due anni si afferma come uno dei più seguiti a livello nazionale e internazionale.

3 Comments

Leave a Response