Quando parti per un viaggio, sai che tornerai cambiato, che tu abbia trent’anni o sei, l’esperienza di vivere fuori casa e vedere posti nuovi attua dentro di noi un processo evolutivo.
Gaia questo non lo sapeva, non era certa di quello che si sarebbe trovata davanti al suo arrivo a Parigi e di quanto i suoi occhi avrebbero viso. Mi piacerebbe avere l’ingenuità di una bambina di sei anni che approda in un posto nuovo. Dove tutto è magia e vedere come un gioco prendere la metropolitana e correre su quei binari da una parte all’altra della città.
Giornate frenetiche e tante aspettative, poco tempo se si pensa alle dimensioni di Parigi. In certi attimi ho ricordato quando ci sono stata io per la prima volta e la stanchezza che provavo quando, la sera, posavo la testa sul cuscino.
Per arrivare a Parigi abbiamo viaggiato in pullman, con Flixbus, tre fermate e dodici ore di strada. Abbiamo scelto il notturno per poter riposare e l’indomani arrivare al parcheggio di Parigi Bercy. Gaia ha voluto optare per questo mezzo di trasporto in quanto il suo desiderio era quello di non dipendere dalle rigide imposizioni aeroportuali. In questo modo abbiamo potuto sbizzarrirci con souvenir, regali e quant’altro a Disneyland. Appunto per questo abbiamo portato a casa con noi anche il palloncino di Minnie; mentre la volta scorsa eravamo state costrette ad abbandonarlo in aeroporto prima dei controlli.
PARIGI A MISURA DI BAMBINO: DOVE MANGIARE E DOVE ALLOGGIARE
Una piccola fashion kids ha bisogno di tutti i confort, noi abbiamo scelto di soggiornare in una location assolutamente centrale. A pochi minuti da Palais Royal e nelle vicinanze della metropolitana è situato uno degli alberghi della catena Timhotel.
La camera ampia, con bagno abitabile e pulitissima, il personale cortese ci ha accolti ed un punto a favore di questo hotel è sicuramente la posizione. Ci siamo spostate prettamente in metropolitana mentre, l’ultimo giorno, abbiamo preso la Rer dalla fermata di Les Halles direzione Disneyland.
Durante la nostra permanenza a Parigi abbiamo scelto di mangiare cibo tradizionale francese. Nelle vicinanze dell’hotel presso La Marèe Jeanne è possibile mangiare pesce, sandwich di aragosta, tartare e crocchette per i più piccoli. Nella zona del Moulin Rouge invece troviamo il ristorante Jeanne B, qui abbiamo mangiato piatto di pesce con verdure julienne per me ed una coscia di pollo con patate per gaia. Ultimo ma non per qualità è stato in pranzo da Astier Paris, dove abbiamo mangiato tartare di tonno ed il piatto tipico.
ph credits @bertolinielisabetta / @gaiamasseroni