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Un argomento di cui non si parla molto, specialmente su blog di lifestyle e moda come il mio, è il surriscaldamento globale. Recentemente ci sono state alcune polemiche venute alla luce per sensibilizzare alla drammatica situazione legata al clima e quanto stia cambiando le nostre abitudini.

Ci lamentiamo di un freddo Maggio che sembra Novembre, questo influisce radicalmente sulla nostra vita e inconsciamente anche sulla nostra quotidianità. Questi repentini sbalzi di temperatura hanno una causa ben definita eppure ci sono diverse teorie di pensiero. Mentre ero in viaggio in Messico, scorrevo la bacheca di Facebook e leggevo status di lamentela perché un Maggio così freddo come quello degli ultimi cinquant’anni non si era mai percepito.

Eppure mi bastava alzare gli occhi per vedere un mare caraibico ridotto in ginocchio dalla mole di alghe che in qualche modo cambiavano radicalmente le sfumature da cristallino per poi diventare una spiacevole fossa di fanghiglia. Per fortuna il territorio messicano ha molto altro da offrire, non solo il mare bello che possiamo comunque riscoprire sulle isole limitrofe come Isla Mujeres, Cozumel e Contoy. Ma anche per la zona dell’entroterra già dalla 5TH Avenida di Playa del Carmen (Quintana Roo) fino ad addentrarsi verso Cobà e Chichén-Itzà; nella regione dello Yucatan.

Chichén-Itzà racchiude un sito archeologico Maya, da qualche anno patrimonio UNESCO, in cui milioni di visitatori ogni anno fanno visita per vedere la Piramide di Kukulkan: una delle sette meraviglie del mondo. Un luogo intriso di magia, punto di contatto tra cosmo e costellazioni, le stesse che studiavano gli antichi Maya.

Nonostante fossi in possesso di una vettura, mi era stato sconsigliato addentrarmi nella regione dello Yucatan senza una guida. Ho quindi preferito affidarmi ad un tour operator locale con guida in italiano: Mercanti Viaggi. Miguel ha scortato me ed il mio gruppo alla scoperta di questa meraviglia universale sulla cui cima solo gli stregoni avevano il permesso di salire per studiare le stelle. Il monumento era per loro un vero e proprio calendario per misurare il tempo nonché un monumento al dio della pioggia: il serpente piumato. Bellissimo, nei dintorni l’Osservatorio chiamato El Caracol, situato davanti ad una distesa di erba verdissima: chiudendo gli occhi sentivo l’essenza della magia Maya dentro le vene così forte da esprimere un desiderio.

Ho preferito strutturare il mio viaggio in Messico come una sorta di tour on the road, preoccupandomi poco di essere fermata dalla polizia locale per la “Propina” come mi avevano messo in guardia amici e colleghi, ho cercato solo di visualizzare le vibrazioni positive che sentivo provenire da ogni dove in quei luoghi. Non è stato lo stesso per alcune persone che hanno viaggiato con me, fermate e costrette a versare 1500 pesos al poliziotto di turno. E’ stato quindi sicuramente un fattore fortuna, purtroppo perquisizione e qualche sopruso illegale sono all’ordine del giorno e vanno tenuti in considerazione. Per questo motivo è sicuramente più comodo spostarsi in scooter.

Le tappe del Road Trip  sono state: Cancun al mio arrivo in notturna con l’aeroplano in partenza da Venezia con scalo su Zurigo. Un breve giro della città, già dal mattino successivo per smaltire il jet-lag ed entrare in confidenza con la cultura del posto; fino a quel momento per me sconosciuta. Ho da subito capito che danza, musica e un po’ di sano alcol ad ogni ora era tutto sommato regular.

Dal pomeriggio con il mio arrivo a Playa del Carmen ho alloggiato nel primo albergo selezionato per la mia adventure like a local. Ero alla ricerca di posti instagrammabili e non di un hotel a cinque stelle. (Se volete vivere così la vostra vacanza vi consiglio di andare a Dubai.) Ho provato per voi l’ospitalità di Hotel Riviera Caribe Maya, intimo, molto ben localizzato a pochi passi dalla 5th Avenida e dalla movida più totale. Su questa strada principale, lunga chilometri avrete a vostra disposizione tutto ciò che può proiettarvi nella vera essenza di questo posto. Io ho scelto i finger food, la cerveza e i cocktail di Cmc playa proprio all’inizio dell’Avenida.

Mi sono poi spostata in un hotel boutique con terrazza panoramica a pochi metri dal primo: Hotel Morgana. La colazione è ottima con pancake, ogni stanza non è numerata come di consuetudine ma porta un nome proprio e la vista dalla piscina sul rooftop è da non perdere. Purtroppo il mare di Playa del Carmen al momento è inagibile. Le alghe vengono trasportate lontano dalle spiagge ogni giorno, le persone fanno ugualmente il bagno ma dal largo arrivano a riva. E’ comunque possibile spostarsi sull’Isola di Cozumel con una spesa di 180 pesos, lì l’acqua è limpida ed e’ possibile fare il bagno. Ho noleggiato lo scooter sull’isola di Cozumel pagando 25 dollari per 24 ore, è stato uno dei giorni più belli della mia vita: sensazione di libertà estrema e spensieratezza.

La terza tappa del tour è stata Tulum. Da prima in una struttura sul mare decisamente instagrammabile: Hotel Posada Punta Pedra. Un luogo dove trovare leggerezza tra il vento che arriva a tutte le ore dalla spiaggia ed il contesto letteralmente Shabby Chic. Colazione al mattino nella veranda che da sul mare, vista spettacolare e qualche drink di Tequila.

Tulum è un po’ diversa da Playa del Carmen, la zona centrale dista qualche minuto di automobile dalla spiaggia. Nelle vicinanze è situato anche il Grand Cenote, acqua cristallina ed un’esperienza wild un po’ diversa dal solito. Il bagno nel Cenote è una tradizione, specialmente adesso che le spiagge più belle non sono del tutto agibili e limitano l’arrivo dei turisti. Il mio hotel LiveTulum era un memoriale all’amore tra l’artista messicano Diego Riveira e la moglie Frida Kahlo. Due dei miei mentori che hanno ispirato alcune delle mie poesie. Leggevo del loro amore, invidiosa. Perché non si trattava di una coppia in stile Barbie e Ken ma la simbiosi delle loro teste andava oltre alla lussuria dei loro corpi.

Quando è stato il momento di abbandonare Tulum per tornare a Cancun ho avvertito un senso di nostalgia, quella che mi porto dentro da un po’ di tempo a questa parte e che respira tra le rovine; le stesse che ho visto incagliate tra le alghe di quelle spiagge. Due ore di auto sono arrivata nella metropoli,  dopo aver fatto una doccia fredda per togliermi di dosso la stanchezza e un po’ di sabbia. Per poi addentrarmi in una Bellissima, coloratissima Cancun  con una zona ricca di boutique in un mix match tra Rodeo Drive e la Corniche Beach di Abu Dhabi. Qui ho mangiato un filetto di tonno a little bit spicy ed un calice infinito di Sangria che non dimenticherò facilmente, con vista sullo Yatch Club: El Fish Fritanga.

Durante gli ultimi due giorni in Messico, ho dormito in un appartamento in un contesto molto carino chiamato Mi Casa Es Tu Casa. Paola ospita nelle stanze dietro alla sua villa, i viaggiatori come me che vogliono fare un break ai confini di Cancun prima di recarsi all’aeroporto, distante solo qualche minuto. O semplicemente per rilassarsi su un’amaca con vista piscina e meditare un pochino. Questa struttura è proprio sulla strada per Playa del Carmen e Tulum; l’ideale per chi vuole fare tappa all’inizio o alla fine del proprio on the road messicano. Preparati al life style messicano già a casa tua, compra un’amaca gigante.

Per finire, ci sono diversi modi di divertirsi in Messico. La Riviera Maya, nonostante i disturbi climatici, resta una dei più bei luoghi che abbia avuto la fortuna di visitare. Forever and Ever nel cuore. Dopo tutto chi siamo noi senza i nostri bei ricordi?

 

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Elisabetta Bertolini

The author Elisabetta Bertolini

Nata a Cremona nel 1987, Elisabetta Carlotta Bertolini è una blogger e influencer appassionata e fantasiosa, sempre attenta alle ultime tendenze della moda. Diplomata al liceo artistico, alterna la sua vita da blogger fashionista a quella di dolce mamma della piccola Gaia. Il suo blog nasce nel 2013, esattamente il 27 marzo, e in soli due anni si afferma come uno dei più seguiti a livello nazionale e internazionale.

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