Credo nel potenziale. Spesso rimango incantata dalle persone brillanti, le guarderei per ore intravedendo possibilità che neppure loro si immaginano. Non riesco a rendere l’idea di quanto siano belle, dinamiche e piene di vita. Mi ricarica la loro energia quotidiana, ma fa stare bene e non sono affatto invidiosa se hanno quel qualcosa che a me forse manca. Ma so che lo otterrò anche io prima o poi.
Questa settimana ho tirato le somme e ho preso atto di alcune considerazioni. Alcune sono considerazioni personali, altri consigli che darei se solo me li chiedessero; indi per cui taccio e continuo ad osservare nel silenzio. La verità è che mi rendo conto del fatto che a volte capita di allontanarsi dalle persone che amiamo di più, giusto per fargli trovare lo spazio di spiegare le ali, quelle che con te accanto non riescono ad aprire come vorrebbero. Credo che questo non significhi abbandono, non vuol dire andarsene ma semplicemente dare una parte di te, anche se invisibile, per gli altri. Dire: “Io, sono arrivato fin qui, ora devi farcela tu da solo.”
Non vogliamo giudicare, non vogliamo porre limiti, forse non abbiamo neppure tutti gli elementi giusti per analizzare una situazione però non riusciamo più a stare a guardare. Tutto questo ci trascina in una condizione d’impotenza che si ripercuote su noi stessi.
Questo perché non sempre i tempi sono fertili per fare tutto, non sempre possiamo essere al 100% delle nostre forze e abbiamo bisogno di ricaricare le nostre energie positive a fronte di alcune sfide impreviste che potrebbero subentrare e coglierci impreparati. Non possiamo essere onnipresenti per gli altri perché trascureremmo noi stessi e ogni tanto necessitiamo di un po’ di sano egoismo. Quello che può darci la forza per ritornare carichi come una fenice che rinasce.
A VOLTE DOBBIAMO ALLONTANARCI DALLE PERSONE PER TIRARE FUORI IL MEGLIO DI LORO
Dire, “io lascio” non ci pone sempre in una condizione negativa di fallimento, ci fa perdere atto del fatto che abbiamo dato e preso esperienza e ci siamo posizionati parallelamente accanto alle persone che amiamo. Ma, inevitabilmente nella vita siamo soli, così come nella morte. Quando il nostro corpo passerà a miglior vita non sentiremo più il tatto delle mani altrui sulle nostre, i nostri occhi non vedranno quello che abbiamo davanti e sarà un’altra dimensione e sancire i contorni di quelle che saranno le sensazioni della nostra anima.
Quindi, sì, non è una vergogna volersi allontanare, non è un disagio dire: per ora sono a posto così, in questo momento non posso dare niente di più di quello che ho dato. Aprire gli occhi sulle possibilità non significa che saranno viste subito, regalare il tempo, nella giusta forma è il regalo più bello che si possa fare a qualcuno. Regalare l’assenza a volte significa dire: “hai tutte le chance per salvarti da solo, io credo che tu possa farcela.” Io, credo in te.
bel post, sono assolutamente d’accordo.