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Sono solo parole, come le utilizziamo tra loro determina il valore di un discorso e di una frase. A volte parliamo a vanvera, ma ancora peggio, a volte pensiamo a vanvera. Riflettevo sulle parole” testardaggine” e “determinazione” possono sembrare aver lo stesso significato ma in realtà hanno proprio un senso opposto. 

Assieme a Tiziana Giusto, la mia mental coach abbiamo abbiamo deciso di fare brainstorming sull’argomento e ne sono uscite una serie di considerazioni interessanti. Una volta qualcuno mi ha detto che in base alla prospettiva con cui guardi un problema puoi trovare una diversa soluzione. Che non bisogna mai dire mai, perché il traffico sembra confusione quando ci sei dentro ma basta salire su un grattacielo per averne una prospettiva globale molto diversa. Le automobili sembrano punti minuscoli e lo smog non ti offusca gli occhi. A volte allontanarsi da qualcosa può solo fare bene. Per riprendere il respiro, per scogliere i nodi che siamo tanto bravi a creare. 

 

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SIAMO SUCCUBI DEL NOSTRO INCONSCIO: LA DIFFERENZA TRA TESTARDAGGINE E DETERMINAZIONE

Diamo un significato alle due parole” dice Tiziana Giusto (Mental Coach)Intestardirsi significa restare ad un punto fermo, bloccati su una posizione. Mentre  essere determinati,  significa agire, ovvero essere disposti a vagliare diverse strade per raggiungere ciò che si intende“. In poche parole: un testardo si fossilizza su una sola strada e continua a battere il chiodo precludendosi molte altre opzioni che lo potrebbero portare più facilmente ad ottenere ciò che desidera. Mentre un soggetto determinato si prende la responsabilità delle sue azioni, consapevole che la resa del risultato dipende solo da lui e dalle strade che sceglierà per raggiungere il suo obiettivo. 

Un soggetto che tende a intestardirsi raggiunge un livello di presunzione tale da fare le cose senza confrontarsi con nessuno, senza ascoltare e comunemente commetterà gli stessi errori perché è soggiogato dai suoi schemi mentali, che si ripetono ogni qualvolta si ripresenta una situazione simile.  Si sofferma al limite con la paura e in quella paura spesso convive con la sofferenza. Conosce già la sofferenza e si sente al sicuro. Un soggetto testardo paradossalmente è ossessionato dall’idea di poter procurarsi nuova sofferenza e quindi resta fermo lì dov’è.

 

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COME SI DECIDE DI AFFRONTARE UN PROBLEMA NELLA SFERA DELLE RELAZIONI:

Le fasi della vita si suddividono in periodo di serenità e periodi sfidanti” spiega la Mental Coach “Il modo in cui affrontiamo ciò che la vita ci riserva fa la differenza” aggiunge “Possiamo decidere di fare le vittime e continuare a ripetere che siamo sfigati, che capitano tutte a noi, blablabla oppure decidere che come dicono gli americani “shit happens” e prenderci la responsabilità di reagire agli eventi in modo costruttivo. Quando non possiamo cambiare un evento perchè non è sotto la nostra responsabilità, possiamo sempre coglierne l’insegnamento che ci sarà utile e diventare più forti di prima. 

Facciamo ora l’esempio di una coppia nel mezzo di una crisi relazionale: L’individuo A è convinto di avere ragione senza avere la consapevolezza del fatto che il suo ostinarsi ad avere ragione non può riversarsi sulla relazione di coppia. Molto spesso si tratta di incompatibilità di comunicazione dovuta al risentimento. Perché ci si accusa e si perde tempo a discutere sempre sulle stesse questioni?

Si tende a questionare senza trovare né un capo né una coda per almeno quattro motivi: L’individuo B di questa ipotetica relazione di coppia ha dei limiti imposti dai suoi schemi mentali:

  • E’ fermo su un punto che non lo porta né avanti, né indietro.
  • E’ impossibilitato ad argomentare in modo diverso da quello solito. 
  • Vuole fare arrabbiare l’altro perché sa per certo i suoi punti deboli e i nervi scoperti sui quali fare perno perché vuole una reazione.  
  • A livello irrazionale ha paura di non sapere come andrà a finire la conversazione se si trovassero nuovi spunti o stimoli. 

La soluzione in questo caso è quella di “giocare” come in una partita a carte. Cinque carte contro altre cinque carte, ad armi pari. Pensando che se le carte in mano al momento sono cinque, non è detto che in futuro non potrebbero raddoppiare. Tuttavia bisogna restare razionali e concentrarsi sul presente. Concentrandosi sul presente è possibile fare gioco di squadra, è possibile aprire una discussione senza recriminarsi vecchi rancori. Inoltre si è più portati al confronto senza continuare a procrastinare vecchi dialoghi per paura di stress quotidiano.

 

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ESERCIZIO DI VISUALIZZAZIONE: 

Tiziana mi ha suggerito un esercizio di visualizzazione per eliminare le energie negative di un’esperienza che non ci ha convinto e che ci porta stress emotivo. Dobbiamo pensare di svuotare il nostro bicchiere prima di poter versare nuova acqua. Il nostro cervello è come un bicchiere pieno d’acqua, di credenze mentali a volte disfunzionali che ci spingono a non prendere decisioni per paura di sbagliare o perchè non conosciamo la nuova situazione e inconsciamente preferiamo restare nelle situazioni scomode in cui sappiamo muoverci piuttosto che in quelle nuove in cui pensiamo di non sapere come fare. Se riusciamo a svuotare completamente questo bicchiere immaginario potremo riempirlo nuovamente di tutto il necessaire per essere volti al cambiamento. 

 

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Come fare?

Il consiglio della Mental Coach è quello di mettersi in una condizione di rilassamento: una musica dolce di sottofondo e cominciare a fare dei profondi respiri, inspirando, gonfiando l’addome, trattenendo qualche  secondo e poi espirando svuotando l’addome, così da entrare in contatto con la nostra parte più profonda. Fatto questo, dobbiamo immaginare di avere davanti ai nostri occhi una sfera magica in cui andremo a mettere una per una tutte le emozioni negative: le paure, le frustrazioni, tutto quello che sentiamo averci deluso, fatto del male… 

Dal momento che riusciamo a lasciare andare solo ciò che accettiamo (l’accettazione è un concetto fondamentale su cui magari più avanti scrivere un post a quattro mani), dobbiamo prenderci la responsabilità di dire ad ognuna di queste emozioni che non ne abbiamo più bisogno, che vogliamo guarire il nostro cuore, la nostra vita. 

Dopo di ché diremo: “OKEY, GRAZIE, TI LASCIO ANDARE“. Dopo aver ringraziato e lasciato andare ognuna di queste emozioni negative, dobbiamo immaginare di prendere questa sfera e lanciarla nell’universo e vedere che ad un certo punto giunta nel punto più alto del cielo visibile ai nostri occhi, esploda… 

Ringraziare e lasciare andare per accettazione è molto importante per poter fare bene l’esercizio di Mental Coaching. 

In questo modo la sfera scompare, assieme a tutti i pensieri negativi portati dalla testa. Cancello tutto ciò che è superfluo di questa esperienza sulla quale mi sono intestardita e da ora in avanti saprò come affrontare pensieri e ricordi ed emozioni disfunzionali.  

Molto importante, mentre facciamo ciò è il respiro, si tende a respirare ed espirare in maniera del tutto naturale e rilassante. In questo modo la nostra energia, che prima era sporcata da queste esperienze sarà più leggera e brillante. Posso anche inventare o cercare una parola di ancoraggio che sigilli il mio nuovo inizio. Io ho pensato a “Ciaonizzare” voi potrete inventare la vostra. IMPORTANTE: Tenere quello che vogliamo e buttare quello che non ci interessa da portare con noi nel cambiamento.

 

Post in collaborazione con Tizianagiusto.it

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Elisabetta Bertolini

The author Elisabetta Bertolini

Nata a Cremona nel 1987, Elisabetta Carlotta Bertolini è una blogger e influencer appassionata e fantasiosa, sempre attenta alle ultime tendenze della moda. Diplomata al liceo artistico, alterna la sua vita da blogger fashionista a quella di dolce mamma della piccola Gaia. Il suo blog nasce nel 2013, esattamente il 27 marzo, e in soli due anni si afferma come uno dei più seguiti a livello nazionale e internazionale.

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