Siamo in Francia, a relativamente pochi chilometri da Parigi, precisamente a Versailles. Qui sorge la maestosa e antica residenza fatta costruire dall’allora regnante Luigi XIII di Borbone, anche se ebbe il suo splendore grazie agli interventi di un suo successore ovvero Luigi XIV. Stiamo parlando della Reggia di Versailles, in francese chiamata Château de Versailles.
Reggia di Versailles, tra storia e leggenda
La Reggia affonda le sue radici nella storia francese, ma porta con sé anche tante tradizioni e leggende che si sono tramandate negli anni fino ad arrivare ai giorni nostri. Prima fra tutte, una curiosità sulla sua costruzione. Si racconta che sia stata costruita, come abbiamo già detto, per volere di Luigi XIII, detto il Giusto, Re di Francia nella prima metà del 1600, precisamente fu incoronato nel 1610.
Il re della casa reale Borbone soffriva di agorafobia, ovvero quella paura di trovarsi in situazioni da cui non sia possibile fuggire, ma più comunemente conosciuta come la paura degli spazi aperti. Per questo motivo, secondo una delle tradizioni, Luigi XIII decise di volere un luogo privato dove poter startranquillo e dedicarsi alla caccia.
Non si sarebbe mai immaginato che proprio la sua reggia sarebbe diventata tra le attrazioni turistiche più gettonate sul territorio francese. Infatti, ad oggi rappresenta un emblema dell’arte francese del XVII secolo. Da semplice sito di caccia, la Reggia è stata trasformata in uno splendido palazzo reale dal Re Sole, ovvero Luigi XIV, successore de “il Giusto”. Tant’è che venne trasferita la corte nel 1682; rimase la sede ufficiale del potere fino al 1789, anno della Rivoluzione Francese.
La storia del Palazzo non è finita qui; infatti, successivamente, Luigi Filippo I di Francia decise di trasformarlo in un Museo dedicato interamente alla Storia della Nazione. Nelle immense sale che compongono la Reggia, tutt’ora, si trovano opere d’arte che raccontano la storia francese e i grandi eventi che l’hanno segnata.
Quello che era un angolo di pace, nato come residenza di caccia, oggi è un complesso regale allestito da splendidi giardini curati con meticolosità e eccezionali fontane. Si può considerare un vero e proprio complesso architettonico, grazie alle sue 2.300 stanze distribuite su quasi 65mila m².

La Reggia di Versailles, simbolo di sfarzo, potere e ricchezza
Il Palazzo si presenta, dal punto di vista dello stile, all’esterno ispirato al classicismo tardo barocco tipico dell’arte francese; gli interni hanno un opulenza decorativa con funzione di autocelebrazione, era noto a molti il carattere egocentrico di Luigi XIV. Testimoniato anche dalla sua concezione d’intendereil governo e il potere, celebre è la frase che gli viene attestata: “L’État, c’est moi!”, ovvero Lo Stato sono io!.
La magnificenza della Reggia di Versailles è diventata il memoriale dei tempi d’oro, dal punto di vista sia militare e sia economico, della Francia. Oggi riesce a trasmettere alla perfezione il concetto di gloria e potenza della Nazione che aveva in passato. Lo sfarzo, però, causò non pochi malcontenti nella popolazione che, stremata dalla fame e dalla povertà, aveva da ridire sul lusso, non solo del Palazzo in sé, ma anche delle innumerevoli feste che si tenevano a corte per volere della Regina Maria Antonietta.

Una donna al potere, Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena
Il Re Luigi XVI è convolato a nozze nel 1770 con la giovanissima Maria Antonietta, arciduchessa d’Austria, questo è il titolo che le venne attribuito alla nascita. Dal suo arrivo fino alla sua morte ha vissuto proprio nella Reggia, dove, per sopperire alla noia, ha deciso di dedicare il suo tempo molto spesso a feste sfarzose e vari divertimenti, considerati dei diversivi per sfuggire ad un matrimonio tormentato e, secondo quanto riporta la storia, non del tutto voluto e desiderato. I francesi, l’ultima Regina di Francia, non l’hanno mai amata e apprezzata appieno; però, è anche grazie ai suoi appartamenti se oggi è possibile rivivere l’atmosfera della Nazione in quell’epoca.
La loro unione è nata per suggellare un patto di alleanza tra l’Austria e la Francia contro la Prussia e l’Inghilterra. Maria Antonietta, infatti, era la figlia di Maria Teresa d’Austria e Francesco Stefano di Lorena. Gli anni trascorsi a corte non furono del tutto tristi come, s’immagina, fosse l’animo della Regina; in un Palazzo come quello era quasi impossibile annoiarsi. Infatti, tra le attrazioni più belle e maestose che si trovano all’interno della Reggia ci sono i giardini, ed era proprio Maria Antonietta a prendersene cura, li accudiva con estremo interesse.
Per ritagliarsi del tempo lontana dalle molteplici attenzioni dei nobili che soggiornavano a corte, chiese di farsi costruire numerosi posti dove potersi ristorare, tra questo c’è un giardino estremamente sfarzoso ed elegante, in stile inglese, che si trova all’interno del Petit Trianon, ovvero Piccolo Trianon, una sorta di castello nel castello. Questo aiuta a comprendere l’immensità della Reggia che, infatti, è composta da 3 edifici: Versailles, il Grande Trianon e il Piccolo Trianon.
La costruzione dei giardini di Versailles venne affidata ai migliori architetti in circolazione. Si sviluppano lungo un percorso fatto di boschetti, fontane, viali e ampi prati. I motivi che li caratterizzano richiamano il simbolo del sole, chiaro riferimento al Dio Apollo che, in epoca classica, era il Dio Sole, ripreso dalla tradizione greca. Questo motivo risulta dominante anche nella composizione dei viali che si diramano verso l’esterno, come fossero raggi, partendo da un unico punto centrale.

Personalità di spicco alla Reggia di Versailles
La vita a corte per i sovrani che vi hanno abitato era variegata, tra incontri diplomatici e feste all’insegna del divertimento, la Reggia di Versailles è anche stata un crocevia di personalità di spicco. Tra queste possiamo ricordare la Regina Vittoria del Regno Unito che venne accolta a corte nel 1855, in suo onore venne dato un meraviglioso ballo con ben 1200 invitati.
Le sontuose porte della Reggia non vennero varcate soltanto da illustri sovrani o celebri regine, ma anche da piccoli musicisti, o meglio “piccoli” solo per età. Infatti, l’allora fanciullo, di appena 8 anni, Wolfgang Amadeus Mozart, già bambino prodigio, ebbe l’onore di suonare a corte nel 1764 per il Re Luigi XV, detto il Beneamato, successore di Luigi XIV. Queste sono solo alcune delle personalità che hanno visitato la Reggia, dalla sua costruzione ad oggi ha accolto migliaia e migliaia di persone, da quelle che hanno fatto la Storia a semplici turisti provenienti da tutto il mondo.
Un altro aneddoto: questioni di prospettive
C’è un curioso aneddoto riguardante un’altra attrazione presente all’interno della Reggia di Versailles: la Galleria degli Specchi, in stile barocco, è tra le stanze più emblematiche di tutto il Palazzo. Fortemente voluta dal Re Sole per soddisfare il desiderio di sottolineare il suo potere e la sua magnificenza, riuscì a lasciare di stucco l’ambasciatore di Persia. Da qui nasce l’aneddoto.
Nel 1715, il Persiano era in visita a Palazzo. Il Re Sole voleva che tutti, alla vista della Reggia, ne rimanessero notevolmente colpiti, ma l’ambasciatore non si è lasciato impressionare facilmente. Infatti, durante il giro del parco, tra le numerose fermate per richiamare l’attenzione dell’ospite su alcuni punti che Luigi XIV riteneva degni di nota, si sono fermati dinanzi all’aranceto. L’ambasciatore ha detto a gran voce: “Che strani gusti ha questo Re”, per poi incalzare, “Ha fatto costruire una reggia immensa rovinando la prospettiva di un così bell’aranceto”.
Proseguendo la visita all’interno della Reggia, è arrivata la soddisfazione per il Re Sole; infatti, l’ambasciatore di Persia si è dovuto ricredere alla vista della Galleria degli Specchi. Inoltre, questo luogo ha fatto la Storia. Proprio qui, nel 1919, è terminata ufficialmente la Prima Guerra Mondiale con la firma da parte dei 44 Stati del trattato di Versailles, conosciuto anche come Patto di Versailles.
