Scrivo una lettera che so non potrà mai arrivarti ma mi fa sentire bene pensare che sia in tua memoria e che gli altri possano leggerla e ricordarsi di te.
Ciao mamma,
Sto venendo a trovarti perché sono cambiate un po’ di cose. Ti devo aggiornare…
Vengo oggi, così senza preavviso perché poi la settimana prossima il cimitero si riempirà di persone, quelle delle festività che non vengono mai e non sanno il vero silenzio che dimora su questi viali.
Il papone tutto bene, lo guardo a vista, è sempre con me anche se non so quanto riposi con tutto il fracasso che fanno i miei figli.
A proposito, Lara ha iniziato la prima elementare, siamo ancora in rodaggio ma diamoci tempo. Mentre Gaia è in quinta, ha cambiato scuola e siamo contenti. Ha già una nuova amica, abitiamo vicine e spesso giocano insieme dopo scuola.
Edoardo è sempre monello, al nido lo hanno soprannominato il ”trafegon” per quanto ha le mani in pasta ovunque. È un bimbo dolce e curioso; ti sarebbe piaciuto tanto.
Io sto bene, a parte qualche dolore allo stomaco, i bimbi portano a casa le influenze e a random ci infettiamo ciclicamente.
Anche il tuo Dieghino sta bene, sempre monello, torna tardi dal lavoro ma non perché si ferma a chiacchierare come faceva una volta ma perché ha un sacco di responsabilità in questo nuovo posto e credo che questa cosa gli faccia bene.
A volte ci guardiamo in faccia e non so come sia successo che siamo cresciuti così tutto d’un tratto. Mi ricordo ancora quando tornavamo dalla disco e c’eri tu sul divano che non dormivi mai e ci fermavamo a parlare fino a tardi. Poi ci lasciavi dormire sempre fino a mezzogiorno…
Sai ti guardo ora, nel marmo freddo e quella mi sembra un’altra vita. E come se mi sentissi gelare un po’ anche io, proprio come il marmo che ora è la tua casa. Dovrei portarti papone ma sai che lui non sopporta né il freddo, né il caldo e sarò un po’ egoista ma preferisco tenerlo ancora un po’ con me. Così almeno lui mi manca un po’ meno.
Vorrei abbracciarti
Ciao
15/10/2022