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L’Artista che si Mordeva la Fame: La Vita e l’Arte di Jacopo Pontormo

Il diario alimentare, una dieta serrata, la solitudine e la corrispondenza con il Bronzino, in cui nutriva le sue preoccupazioni sulla salute fisica.

 Il Diario alimentare di un Artista Ossessionato

Jacopo Carrucci (1954/1557) detto Pontormo, uno degli artisti porta bandiera del Manierismo italiano. Nasce a Pontormo, in un sobborgo di Empoli, da cui prende il nome. Oltre ad essere, come da tradizione fiorentina, un sublime disegnatore già noto ai suoi contemporanei per le sue opere d’arte innovative e per la sua personalità eccentrica era anche un solitario.

LA FONTE VASARI: PONTORMO, UNA VITA DI OSSESSIONI

La fonte storica di Giorgio Vasari ne “Le Vite” (“Le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori”)  si trova una descrizione della personalità e del comportamento di Jacopo Pontormo che potrebbe essere interpretata come un riferimento a un disturbo del comportamento alimentare.

Questo spunto ci offre un’ulteriore visione della vita e della personalità di Pontormo. Vasari lo descrive come un uomo molto solitario e ossessionato dalla sua salute e dalla sua alimentazione. Questa descrizione è confermata dalle fonti biografiche dell’artista e dalla sua corrispondenza.

Inoltre, il Vasari descrive anche la sua personalità reclusa e la sua tendenza a evitare i contatti con la gente, il che potrebbe essere coerente con i sintomi di un DCA: disturbo del comportamento alimentare. 

Soffrendo io stessa di un DCA cronico certificato ho trovato interessante fare una piccola ricerca e condividerla con voi, sempre nell’ottica di sensibilizzare sull’argomento senza fare polemica.

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PONTORMO: DIARIO PERSONALE E CORRISPONDENZA CON L’AMICO

Ma cosa sappiamo della sua vita privata? Il suo diario personale, “Il Libro dei Ricordi“, ci offre una visione unica della sua vita quotidiana e delle sue ossessioni. Infatti, dalle informazioni che ho reperito documentandomi, si evince che sul suo diario personale l’artista descrivesse le sue abitudini alimentari; molto rigide e limitate. Inoltre registra anche le preoccupazioni per la sua salute e per il suo benessere fisico.

La corrispondenza tra Pontormo e il suo amico e allievo, Agnolo Bronzino, ci offre un’ulteriore visione della sua personalità e delle sue preoccupazioni. In queste lettere, Pontormo discute della sua salute e della sua alimentazione, e appare essere molto preoccupato per il suo benessere fisico. Queste lettere ci aiutano a comprendere meglio la sua vita e la sua arte, l’ossessione per il corpo umano articolato e alcune scelte di abbigliamento visionarie; non di stampo tradizionale.

Prendiamo ad esempio l’opera ” Trasporto di Cristo al Sepolcro” anche conosciuta come: “La deposizione” (1526/28 Chiesa di S. Felicita, Cappella Capponi, Firenze): i personaggi si aggrovigliano su loro stessi come se fossero un grappolo d’uva e indossano delle tute che al giorno d’oggi riconosceremmo come in tessuto tecnico/ microfibra declinate in una palette cromatica molto particolare. Una scelta coraggiosa per le tradizioni di inizio cinquecentro. Inoltre a destra in secondo piano l’artista si ritrae rendendo ancora più visionario il contesto storico. Di fatto il manierismo è una stagione di sperimentazione in cui le forme e la resa del linguaggio figurativo possono mutare per varie ragioni.

Pontormo "La deposizione"
Pontormo “La deposizione”

IL MANIERISMO: LO STILE DI SPERIMENTAZIONE

Il Manierismo è uno stile artistico che si perfeziona nella maniera di Raffaello e Michelangelo, con sperimentazioni dinamiche e drammatiche. L’epicentro di questo movimento è tra Roma e Firenze, ma presto prenderà piede in tutta Italia ed Europa. Il Manierismo è caratterizzato da una grande libertà creativa e da una sperimentazione continua, che si riflette nelle opere di artisti come Pontormo, Bronzino e Rosso Fiorentino.

 

Nel 1500 c’erano gli strumenti per diagnosticare un Possibile Disturbo dell’Alimentazione?

Se ti stai domandando se nel cinquecento ci fossero gli stumenti per una diagnosi di DCA questo non so dirtelo ma ne dubito fortmenente. Da quello che sappiamo la dieta di Pontormo e le sue preoccupazioni per la sua salute potrebbero essere indicative di un disturbo dell’alimentazione. L’anoressia nervosa, ad esempio, è un disturbo caratterizzato da una paura intensa di ingrassare e da una dieta molto limitata. Con una precisa ossessione per il corpo e resa della figura umana dettata da uno bisogno compulsivo di cercare la perfezione che porta ad isolarsi dalla società.

Vasari scrive che Pontormo era un uomo molto solitario e che aveva una grande paura di ammalarsi. Che nel suo laboratorio aveva una scaletta fatta di corda e che non la tirava mai giù perché non voleva far salire la gente. Egli descrive anche la sua dieta rigida, composta principalmente da pane e uova. Pontormo potrebbe aver sofferto di DCA, ma è importante notare che la diagnosi retrospettiva di un disturbo mentale o fisico può essere difficile e non sempre accurata.

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Pontorno autoritratto, disegno a sanguinea

La vita e l’arte di Jacopo Pontormo sono un esempio perfetto della complessità e della creatività del Manierismo. La sua ossessione per la sua salute e la sua alimentazione potrebbe essere stata una delle chiavi per la sua creatività e la sua innovazione artistica. Ma potrebbe anche essere stata una fonte di sofferenza e di disagio. Dopo tutto dalla peggior sofferenza emotiva nascono spesso i migliori capolavori.

In ogni caso, la storia di Pontormo è un esempio affascinante della vita e dell’arte di un artista manierista e la sua scelta di una tavolozza cromatica così acidula che ad oggi possiamo definire fortemente lungimirante, lascia lo spiraglio ad un orizzonte ricco di voglia di futuro, in contrasto con la diagnosi di una patologia che ancora adesso risluta così difficile da riconoscere.

 

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Tags : anoressia nervosadcaJacopo PontormoManierismo ItalianoPontormo
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