Abbiamo tutti un po’ paura d’innamorarci, perché diventiamo vulnerabili e dobbiamo condividere le nostre scelte con un’altra persona che non siamo noi. E così ci creiamo attorno uno spettro di risolutezza che ci accompagna per tutto il resto della nostra vita.
Però, se mi chiedete se ne vale la pena, provare almeno una volta, ad avere le farfalle nello stomaco allora vi dico che il rischio e l’adrenalina di chi si butta con il Bungee Jumping non è paragonabile alla gioia di aver condiviso qualcosa. Qualcosa che può essere a lungo o breve termine ma pur qualcosa, quella cosa che da soli non può esserci. Anche con il rischio e la paura che proprio quel qualcosa possa andare storto in corso d’opera.
COSA SIGNIFICA ROMA PER ME? ROMA E’ VITA
A Roma, dopo la trasmissione, una parte di me avrebbe voluto non restare da sola, in quel grosso letto matrimoniale, a guardare il soffitto mentre aspettavo che gli occhi mi si chiudessero in automatico per la stanchezza. Ho letto i messaggi di tantissime donne che si sono rispecchiate nella mia storia e ancora tremo se ripenso alla paura che avevo nel dover raccontare questo lato di me. Complici un ambiente accogliente e la gentilezza dei ragazzi del Lunaria Suite Rome a due passi dalla Basilica di San Pietro, mi sono ricordata che nulla mi avrebbe privato di una notte magica a girovagare nella mia città preferita.
Perché l’estremo bisogno di libertà e conforto può dartelo solo fare quello che ti piace veramente. Tutto ciò che ti fa stare bene. Per me significa scrivere e viaggiare. Solo così potrò curare le ferite di un passato che mi ha spesso portato a vacillare. E capire come fare ad affrontare il mio futuro. Vorrei avere le risposte in tasca ma sto facendo un percorso per accettare il mio cambiamento. Così come ho dovuto accettare il mio corpo magro al termine del dimagrimento. Un cambiamento che adesso sto vivendo sempre sulla mia pelle ma soprattutto dentro al mio animo.
Colmare le lacune e gestire le insicurezze, imparando a convivere con me stessa in un momento in cui voglio riuscire a diventare il mio unico punto di riferimento. Solo così potrò essere una donna, solo così potrò essere una madre.
E proprio mentre ero lì, ad osservare il tramonto sulla Basilica di San Pietro in Vaticano, un piccolo uccellino si è posato accanto a me. Restava lì e mi guardava. Non voglio illudermi, ma saper leggere tra le righe, ho sperato per un momento potesse essere LEI in un’altra forma, per mandarmi un messaggio, o solo per farmi vedere la sua vicinanza. Non so se questo sia possibile ma, voglio credere che siano “i sogni a dare forma al mondo”.