Ci sono giorni in cui me ne starei tutto il tempo sdraiata sul divano, con il sottofondo di qualche replica delle mie serie tv preferite, a sopperire il suggestivo silenzio in cui, se mi fermo ad ascoltare, posso udire il solo il rumore che fanno i miei brufoli in crescita per i troppi biscotti al cioccolato che ho mangiato.
Proprio in quei momenti mi rendo conto di quanto sto investendo male il mio tempo, dedicandolo a qualcosa che non mi porterà a niente di concreto. Ho così imparato a trasformare questi momenti decisamente inutili nell’ opportunità di fare un’analisi interiore e di cercare, mediante la scrittura, il perché mi venga così naturale fermarmi senza per forza rilassarmi
Io che sento la responsabilità di essere un modello per chi mi legge ho fatto della mia forza il raccontare senza filtro anche le mie debolezze. Tante e diverse paure che mi fanno sentire come in un limbo dal quale non riesco ad uscire. La verità è che io, come tante altre persone a questo mondo, sono molto brava a dare consigli agli altri ma non so trovare risposte per me. E molto spesso questa necessità di aiutare o semplicemente erigerci a giudici nella vita degli altri è terapeutico perché ci distoglie l’attenzione da noi stessi.
Qualche giorno fa ho accettato la sfida dell’No Phone Day, nessun adv, semplicemente credevo di aver bisogno di staccare la spina e non solo dei miei device. Scollegarmi per ritrovare le abitudini che avevo prima dell’arrivo di tutta questa tecnologia. Internet ha ampliato i nostri orizzonti, adesso tutti abbiamo il sapere tra le dita grazie agli smartphone ma anche l’ignoranza inconscia di non esserci nella vita reale. E così abbiamo mantenuto i legami con le persone che abitano lontano da noi, anche dall’altra parte del mondo ma abbiamo perso il legame con la realtà; con la vita vera.
Cosa ho fatto in un giorno senza smartphone? pensavo di voler provare a scollegare per poter condividere quello che sono state le mie ventiquattro ore di off, ma perdonatemi se voglio gelosamente custodirle tra i miei ricordi. Pensavo potesse trasformarsi in un esperimento sociale e invece mi sbagliavo. Ci ho preso gusto e spero che sarà la prima di una serie di No Phone Days.
questi giorni off fanno bene ,ho provato e li faccio ogni tanto.